Come richiedere bonus acqua potabile
Cos’è il bonus acqua potabile
Fino a dicembre 2022 il governo ha messo a disposizione un aiuto specifico, il bonus acqua potabile, pari al 50% massimo delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022 per gli acquisti di sistemi utili a migliorare la qualità dell’acqua da bere e ridurre, conseguentemente, il consumo di contenitori di plastica effettuati.
Ambito di applicazione
Il credito d’imposta spetta per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento, addizione di anidride carbonica alimentare E290 finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti.
Chi può richiederlo
Persone fisiche e soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore ed enti religiosi civilmente riconosciuti.
È valido per le spese sostenute su immobili posseduti o detenuti in base a un titolo idoneo, con riferimento alle spese sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022.
Ammontare del credito
L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione del 50% massimo è fissato in:
• 1.000 euro per ciascuna unità immobiliare per le persone fisiche non esercenti attività economica;
• 5.000 euro per ciascun immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale per gli altri soggetti.
Tuttavia, considerato il tetto della spesa complessiva massima pari a 5 milioni di euro l’anno, l’Agenzia calcolerà la percentuale rapportando questo importo all’ammontare complessivo del credito d’imposta risultante da tutte le comunicazioni validamente presentate. In pratica, se tante persone o imprese usufruiranno del bonus, le risorse disponibili potrebbero non essere sufficienti a consentire un credito d’imposta massimo e quindi l’importo del credito d’imposta potrebbe essere inferiore.
Come richiedere il bonus
1) I soggetti aventi diritto comunicano all’Agenzia delle entrate l’ammontare delle spese ammissibili sostenute nell’anno precedente. Tale comunicazione va effettuata dal 1° febbraio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese agevolabili.
2) Direttamente o tramite intermediario, compilano e inviano all’Agenzia delle Entrate la presente comunicazione attraverso:
• il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate;
• i canali telematici dell’Agenzia delle entrate.
L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione delle istruzioni volte a supportare, passo per passo, la compilazione del modulo e disponibili al presente link.
3) A seguito della presentazione della Comunicazione è rilasciata, al massimo entro cinque giorni, una ricevuta che ne attesta la presa in carico, ovvero lo scarto, con l’indicazione delle relative motivazioni.
4) Terminato tale iter il bonus potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.
Documentazione necessaria
Coloro che acquisteranno il sistema per il trattamento dell’acqua eSpring potranno accedere al bonus documentando l’importo delle spese sostenute tramite fattura elettronica (o cartacea come indicato nella lettera accompagnatoria) o tramite documento commerciale1 in cui è riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito. Per i soggetti non tenuti ad emettere fattura elettronica, si considera valida anche l’emissione di una fattura o di un documento commerciale nel quale deve essere riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.
Per i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento va effettuato con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.
Per le spese sostenute prima della pubblicazione del provvedimento sono fatti salvi i pagamenti in qualunque modo avvenuti ed è possibile integrare la fattura o il documento commerciale2 attestante la spesa annotando sui documenti il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.
Link utili
1 Attenzione: siamo in fase di verifica sulla tipologia di documento commerciale disposto dal decreto che garantisca l’accesso al credito d’imposta.
2 Anche in questo caso si applica quanto già detto nella nota 1